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News - 12 giugno 2008
Rinviata l'inaugurazione della scultura in memoria di Sergio Endrigo

Lunedì 9 giugno lo scultore croato Eros Cakic è stato vittima di un grave incidente mentre si apprestava ad ultimare l’opera in onore di Sergio Endrigo.
Lo stesso artista ha in ogni caso manifestato la volontà di portare a termine personalmente il lavoro una volta ripresosi dall’accaduto; pertanto, i nostri due Rotary club in accordo con la Comunità Italiana e l’Amministrazione Comunale di Pola, hanno deciso di rinviare la cerimonia di inaugurazione a sabato 6 settembre 2008.
Ulteriori notizie relative al programma della manifestazione verranno comunicate con congruo anticipo.

Porto San Giorgio li 12/06/08                





Inaugurazione monumento in onore di Sergio Endrigo


Scultura 1Due club Rotary, uno croato e l’altro italiano, uno di Pola e l’altro di Porto San Giorgio, gemellati dall’anno 2005, sono riusciti a coronare un sogno, quello di dedicare un’opera d’arte alla memoria di Sergio Endrigo, “poeta” della canzone italiana, polesano di nascita quando Pola era italiana ed amatissimo tanto in Italia quanto in Istria, scomparso nel settembre del 2005.
L’inaugurazione è fissata per venerdì 27 giugno a Pola, ma, prima di descrivere l’opera e di parlare dell’avvenimento, è interessante raccontare come si è arrivati all’idea di realizzare una scultura in suo onore.
Tutto ha origine da un concerto di Sergio a Porto San Giorgio, nel maggio del 2004, uno degli ultimi se non l’ultimo della sua carriera, organizzato dal locale Rotary club su precisa volontà del presidente di allora Sergio Moretti che poi è lo stesso che scrive questa storia.
Nei due giorni trascorsi a Porto San Giorgio, Sergio (senior) parlò tanto con il Sergio locale (junior) della sua adorata Pola: dell’Arena, vicina alla sua casa natale, dove ricordava che il padre si era esibito come tenore nelle rappresentazioni liriche; del mare, di quelle insenature che tagliavano la pineta, dove andava a fare il bagno da piccolo disattendendo alle raccomandazioni della madre; ma soprattutto della struggente nostalgia per la sua terra, poeticamente sintetizzata nella canzone 1947, l’anno dell’esodo con la madre dall’Istria, ed in particolare nella frase ...“come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà”.
Parlarono di tant’altro in quei due giorni, ma la cosa più importante è che nacque un’amicizia, al punto da decidere di partire insieme per un viaggio a Pola dove sarebbe stato orgoglioso di fare il cicerone.
Purtroppo le sue condizioni di salute di li a poco peggiorarono ed il viaggio è rimasto nel cassetto dei sogni, almeno fino ad oggi, anzi al prossimo 27 giugno, perché allora ci sarà, nel porto di Pola, il “varo” di un’arca in suo onore e sarà un viaggio per mare che non avrà più fine, noi con lui idealmente uniti per una meta sconosciuta.
2Accade quindi, appena un mese dopo, che Sergio junior conosce in Dalmazia 4 simpatici amici di Pola che erano venuti sull’isola di Solta anche loro per il passaggio delle consegne del presidente del Rotary club di Spalato.
Anche fra i 4, Ivica, Roberto, Tomo e Zvonko, e Sergio, nasce un’amicizia; Sergio va a Pola più volte, vede l’Arena tanto decantata da Sergio Endrigo, i polesani vengono a Porto San Giorgio ed è così che nel 2005 si concretizza il gemellaggio.
Sergio, da Roma, vive questo evento con partecipazione e curiosità ed ogni volta che si va a Pola c’è sempre un contatto telefonico sia per ascoltarlo sia per descrivergli i luoghi a lui tanto cari; è intimamente contento di questo stretto rapporto, nato anche grazie a lui.
Poi, nel settembre del 2005, Sergio è venuto a mancare, ed è stato nel nostro successivo viaggio in Istria, in visita agli amici di Pola appena un mese dopo, che è venuta a noi tutti l’idea di fare qualcosa per lui, per ricordarlo nel tempo e nella sua città natale.
L’idea si è subito concretizzata nella fantasia dell’artista Ciro Maddaluno, che aveva già realizzato una scultura in Croazia, nella nave dell’arca, L’arca Di Noè, che ha trovato entusiasti i due club così come la Comunità Italiana e l’Amministrazione Comunale di Pola, che entrambe hanno collaborato alla realizzazione.
Secondo l’artista, la canzone è fortemente autobiografica, sintetica nelle parole ma ricca e profonda di significato: il brano registra un particolare momento dell’esodo istriano, quando la gente affollava le navi come sull’arca, nel cielo volavano gli aerei e nel porto i gabbiani; alla fine di ogni partenza restavano “il cane, il gatto, io e te”.
In quest’ultima frase l’artista individua Sergio ragazzino e sua madre, legati nell’animo a chi partiva ma con l’accettazione del restare.
Sicuramente la partenza delle navi per Endrigo è stata un’immagine che lo ha segnato profondamente, fino al punto di testimoniarlo nella sua composizione, che descrive il distacco da Pola, la perdita della fanciullezza, la proiezione nel mondo adulto e comunque la sicurezza del nucleo familiare.
Combinare ed armonizzare questi significati senza cadere in un alone di malinconia ha determinato nell’artista la scelta di una scultura-gioco, costituita da un’arca dove i bambini nella parte bassa possono provare la sensazione di percorrere, attraversando il tunnel, la stiva di una nave, misurarsi con il supermento del buio e gioire una volta fuori; sopra, percorrendo i gradini, possono scoprire i segni incisi di animali che simboleggiano il carico dell’arca: quelli domestici (il cavallo, la mucca, la gallina etc), i volatili (il gabbiano, la farfalla), gli esotici (il pappagallo e l’elefante), tutti cari ad Endrigo e descritti in moltissime delle sue canzoni.
3Poco distante due statue raffiguranti il cane ed il gatto, simboli di fedeltà e di forte richiamo domestico, con una panchina che consente al visitatore di traguardare insieme a loro il mare.
Gli elementi di questa scultura giocano tra figure strutturali e costruttive, tra forme plastiche ed armoniche, a richiamo del modo di cantare, di pensare e di essere di Sergio Endrigo.
L’opera, realizzata insieme allo scultore polesano Eros Cakic ed agli architetti Davor Matticchio e Zvonimir Vojnić, sarà collocata su un lato della piazza centralissima dove si affaccia la casa natale del cantante ed il materiale utilizzato per la costruzione dell’opera è la notissima pietra bianca d’Istria.
La cerimonia di inaugurazione, prevista per il tardo pomeriggio di venerdì 27 giugno, sarà seguita da un concerto presso il Teatro della Comunità Italiana al quale interverranno il celebre cantautore e poeta croato Arsen Dedic, grandissimo amico di Sergio Endrigo, il gruppo musicale italiano “Chantango” ed alcuni cantanti polesani, che interpreteranno le più belle canzoni dell’artista.
Sarà presente, come graditissima ospite della città di Pola, la figlia Claudia Endrigo, che ha seguito e condiviso con estremo interesse l’iniziativa sin dall’idea iniziale; per lei si tratterà di una doppia emozione perché, oltre all’avvenimento, avrà l’occasione di visitare per la prima volta la città che ha dato i natali a suo padre. [Sergio Moretti]



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